Talete, barricate contro l’Ato unico. La battaglia dell’acqua

Talete, barricate contro l’Ato unico. La battaglia dell’acqua

Talete, barricate contro l’Ato unico. Palazzo Gentili e l’asse Forza Italia-Pd vogliono rottamare Talete. Mentre l’iter per la cessione del 40% delle quote dell’azienda idrica formalmente va avanti, il presidente dell’Egato 1 e della Provincia Alessandro Romoli lavora a un piano B: trasferire tutti i comuni viterbesi all’interno dell’Ato 2, gestito da Acea, in modo da superare le criticità di Talete.

ROMOLI PROVA A RICUCIRE LO STRAPPO

Ato unico

Già a novembre Romoli, insieme al responsabile della segreteria tecnica dell’Ato, l’ingegner Giancarlo Daniele, aveva scritto una lettera alla Regione Lazio prospettando questa soluzione finale. A dare nuova linfa alla posizione di Romoli – evidentemente condivisa dall’alleato di governo in Provincia, il Pd – è intervenuto il decreto legislativo 201 del 23 dicembre scorso, con cui il governo ha disposto il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. “Tale atto non contempla l’affidamento di servizi a rete in economia e/o tramite aziende speciali – scrive Romoli in una nota – e, tenendo conto delle specifiche deliberazioni Arera, dispone chiari indirizzi sulle modalità di scelta di gestione del servizio locale. Inoltre, introduce meccanismi di incentivazione delle aggregazioni che favoriscano, anche su base volontaria, la riorganizzazione dei servizi in ambiti a scala regionale (preferibilmente)”.

TALETE, CAMILLI RESISTE

Barricate

La nota del presidente dell’Ato ha immediatamente scatenato la reazione di tutto il fronte anti-privatizzazione. A cominciare dal comitato Non ce la beviamo. A fianco del quale intervengono i candidati dell’Unione popolare alla Regione Lazio, Massimo Stromberg Ranucci, Roberta Leoni, Armando Di Marino ed Emanuela Petrolati: “Il presidente della Provincia Romoli, espressione della strana maggioranza Pd-Forza Italia, ha ripetuto l’invito alla Regione Lazio a considerare la creazione di un Ato Unico regionale e, in subordine, il trasferimento di tutti i Comuni dell’Ato 1 all’interno dell’Ato 2. Insomma Romoli vuole regalare la nostra acqua ad Acea e privatizzare di fatto la gestione idrica nella nostra provincia. Riteniamo tutto questo inaccettabile, ribadiamo il nostro sostegno ai Comitati dell’acqua pubblica e agli amministratori locali che si stanno battendo contro la trasversale alleanza dei privatizzatori (Pd – Forza Italia – Fratelli d’Italia)”.

Massimiliano Conti

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 22 GENNAIO