Via San Bonaventura, asfalto divelto e crepe sul manto stradale
Se Bonaventura da Bagnoregio fosse ancora vivo storcerebbe sicuramente il naso. O, quantomeno, chiederebbe spiegazioni visto lo stato di degrado in cui versa la via a lui dedicata. Asfalto divelto e crepe sul manto stradale. “Giorno dopo giorno, mese dopo mese e segnalazione dopo segnalazione, dicono i residenti amareggiati. Oggi le buche sono diventate sempre più profonde e pericolose, pronte ad allargarsi ancora se non si deciderà di mettere mano seriamente a un problema che ha una coda lunga.
“Sono molti anni che il manto stradale di questa zona presenta sempre le stesse problematiche – spiega Agostino Tamantini, proprietario a metà della via dell’attività Punto Arredo -. Credo che ne siano passati almeno una ventina dall’ultimo intervento serio. Poi solo tanti rattoppi, utili più che altro a risolvere per un breve periodo il problema, visto che puntualmente ci si ritrova in questa situazione: un qualcosa impossibile da non notare e penso – ragiona Tamantini – destinato a crescere ancora”.
Che si prenda dall’alto, scendendo dalla zona di Porta Murata, o dal basso, cioè introducendosi da un’arteria che taglia su via Matteotti, via San Bonaventura, un tempo casa di molte rinomate attività cittadine, offre la medesima brutta cartolina: l’asfalto cambia colore, si apre in vari punti, presenta diversi sbalzi a livello della pavimentazione ed ora è sgretolato in quelle zone dove l’acqua, sotterranea o di superficie, sta trovando sempre più spazio. Risultato: buche più grandi e automobilisti chiamati a un percorso ad ostacoli per non rischiare di giocarsi le sospensioni e mettere mano al portafoglio.
“Ci aspettiamo che qualcuno intervenga il prima possibile – dice la signora Albertina, residente da sempre in quel lembo di strada -. E’ diventato difficoltoso anche camminarci: per noi persone più avanti con l’età è a tutti gli effetti un pericolo e non possiamo più accettarlo. E poi c’è un altro aspetto di questa via che penso sia giusto far notare – ci tiene a sottolineare -: quello della sporcizia”.
Anche qui la parole trovano riscontro nei fatti: in vari lati della via, più o meno visibili, è infatti quasi impossibile non notare alcuni piccoli grandi cumuli di rifiuti, alcuni di questi molto datati, visto lo stato in cui si presentano: “Questo è un altro problema – riprende Tamantini – ma che non si deve attribuire a chi gestisce il servizio di raccolta, che è stato sempre garantito. In questo caso, purtroppo, è tutta questione di un malcostume generalizzato. C’è chi non vuole