Viterbo, riorganizzazione degli uffici del Comune. Altolà dei sindacati

Paolo Di Basilio
30/12/2022

Viterbo, riorganizzazione degli uffici del Comune. Altolà dei sindacati

Viterbo, riorganizzazione degli uffici del Comune. Altolà dei sindacati. Dal 1° gennaio scatta la riorganizzazione degli uffici comunali e a Palazzo dei Priori c’è già maretta. I sindacati, sull’onda delle voci che parlano di spostamenti del personale comunicati senza preavviso o decisi d’ufficio, hanno chiesto un incontro urgente all’amministrazione per capire cosa sta succedendo. Ma andiamo con ordine.

Riorganizzazione uffici

Il 18 novembre scorso, con delibera numero 220, la giunta Frontini ha approvato il nuovo modello organizzativo dell’ente con l’obiettivo di razionalizzare una macchina amministrativa ereditata dai predecessori e non proprio efficiente, per usare un eufemismo. Lo spirito è quello di rendere maggiormente omogenei i diversi settori facendoli coincidere con le deleghe degli assessori. Con la riorganizzazione le strutture permanenti diventano nove: un segretariato generale (comprensivo anche dello staff del sindaco) e otto settori.

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Altolà dei sindacati

Per Stefania Gunnella della Cisl Fp prima di prendere decisioni che riguardano il personale l’amministrazione avrebbe fatto meglio a consultare i sindacati. “Ci giungono notizie di spostamenti decisi sulla base di richieste volontarie dei dipendenti -dichiara la sindacalista -. Ma se c’è un lavoratore che volontariamente si sposta, ci deve esserne uno che lo sostituisce, probabilmente con provvedimento d’ufficio. È un comportamento che stigmatizziamo. Per questo abbiamo già chiesto un incontro urgente al Comune per avere un’informativa compiuta. Ci spetta per legge”.

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Gunnella bacchetta l’amministrazione anche per aver modificato unilateralmente sotto Natale gli orari di servizio dello stato civile, il quale deve garantire anche nei periodi festivi la registrazione dei decessi. “Era stata concordata l’apertura nella giornata del 25: invece siamo venuti a sapere che il personale è stato obbligato a lavorare il 24 e il 26. Era già successo a settembre con le aperture dello sportello anagrafe il sabato – conclude la sindacalista della Cisl – e ora ci risiamo. Quando c’è in gioco la professionalità dei dipendenti le scelte vanno condivise. Questo modo di procedere non ci piace”.

M. C.

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