Viterbo sogna di diventare Capitale europea della cultura 2033

Viterbo sogna di diventare Capitale europea della cultura 2033

Viterbo guarda lontano: al 2033. Anno in cui sarà scelta la nuova Capitale Europea della Cultura. E il capoluogo della Tuscia ci crede. Ma il futuro si costruisce dal presente. E così la proposta è arrivata qualche giorno fa in commissione consiliare, presentata dall’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi. La definizione del tema portante avverrà, assicura Antoniozzi, con il coinvolgimento anche di tutte le forze politiche e sentiti gli stakeholder, anche perché il “processo di partecipazione dal basso è una caratteristica richiesta da Bruxelles”.

Tema portante da trovare

Il tema su cui Viterbo giocherà tutte le sue carte, dunque, non è ancora stato individuato. Certo è che Viterbo di cose da raccontare ne ha. Quello che chiede la comunità europea è “prendere un tema legato al territorio e renderlo universale. Siamo una città normale con molte belle cose – spiega l’assessore – ma la straordinarietà della nostra città non è data da quello che la città possiede, ma da quello che la città è, in sinergia con il resto del territorio. La Tuscia è una terra che offre dalle castagne alle vongole”, afferma Antoniozzi sottolineando la diversità del paesaggio che corre dal mare ai laghi, passando per boschi e colline.

Mettere a sistema tutto il territorio

L’idea di fondo è quella di “mettere a sistema tutto il territorio. La forza della Tuscia è questa: diversi pianeti di un sistema solare che ruotano intorno a un nucleo centrale, il capoluogo, ma ognuno importante e imprescindibile con le sue tipicità a definire il tutto. La nostra è una città a misura di uomo, dove puoi spostarti dal Parco dei mostri a Palazzo Farnese al castello Orsini, dal mare al lago”, dice ancora Antoniozzi. Viterbo punta a vincere. “Ma se anche non avverrà, ci resterà un processo e un modello di amministrazione virtuoso che è quello che ci chiede l’Europa per candidarci. Dobbiamo uscire dalla logica dei piccoli orticelli – dice ancora Antoniozzi – aprire delle porte tra di essi e creare un meraviglioso giardino”.

Qualche spunto

Gli spunti per definire il tema portante non mancano: il Medioevo, ad esempio, che si presta a una lettura moderna e universale come i prodotti a chilometro zero, e il turismo lento, presenti nel passato, ma validissimi per i giorni attuali e la tutela ambientale; ma anche le donne viterbesi. La delibera per avviare il percorso a candidatura europea della cultura si prepara ad arrivare in consiglio, anche se “non ci saranno investimenti su questo bilancio che andremo ad approvare ma nel prossimo”, dice ancora Antoniozzi. Nelle spese preventivate per il 2023 ci sarà, però, una somma importante per “fare un restyling a tutta la comunicazione del Comune di Viterbo”, spiega l’assessore senza entrare nello specifico. Il Comune attualmente utilizza un sito web e una serie di pagine Facebook che potrebbero essere riviste e rimodulate.

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